Il Monte Rosa rappresenta la seconda vetta più alta delle Alpi, in un territorio incontaminato di rara bellezza. Nelle vallate che attraverseremo durante il trekking Tour del Monte Rosa potremo respirare la tradizionale e unica atmosfera alpina, lontano dalle mete più frequentate dal turismo di montagna. Qui ancora oggi gli allevatori locali portano al pascolo i loro animali, per regalarci quei prodotti gastronomici che troveremo nei rifugi, alla sera, per ristorarci dopo la lunga giornata di cammino. Il percorso che andremo a compiere non è solo natura, ma segue le orme della storia e delle tradizioni Walser, con i loro misteri e le leggende che si tramandano da secoli.
Partiremo da Alagna Valsesia per raggiungere le vette più spettacolari intorno al Monte Rosa, fino ai 3.317 metri del rifugio del Teodulo. Questo rifugio offre un panorama eccezionale sul Cervino, un altro straordinario simbolo delle Alpi che potremo ammirare durante il nostro Tour. Per partecipare a questo trekking è necessario avere una buona preparazione fisica, proprio perché vengono raggiunte altitudini elevate e alcune tappe sono piuttosto lunghe.
Il percorso del trekking Tour del Monte Rosa: da Alagna lungo il sentiero dei Walser
Partendo da Alagna Valsesia i partecipanti al trekking Tour del Monte Rosa si ritroveranno da subito immersi nella natura e nelle tradizioni più vive di questi luoghi incantati. Percorreremo le antiche strade che i Walser impiegarono per raggiungere e colonizzare Alagna. Il punto più alto è il Passo del Turlo, a 2738 m, dove una targa ricorda la fratellanza delle popolazioni Walser fra le varie comunità stabilitesi intorno al Monte Rosa. Quasi al termine della prima giornata di cammino ci troveremo di fronte all’incantevole Lago delle Fate. Si tratta di un bacino di origine artificiale ma che, secondo la leggenda è abitato da fate e piccoli gnomi. Gli gnomi, all’arrivo degli essere umani, si trasformano in statue di legno, come quelle che è possibile ammirare lungo il bordo del lago.
Le nostre facce rispecchieranno la stessa espressione stupita che devono aver avuto anche i Walser, quando si trovarono di fronte allo spettacolo del Monte Rosa in tutta la sua maestosità. Arriveremo infatti ad ammirare la parete Est della montagna, la parete più alta delle Alpi. È uno spettacolo impressionante, con i suoi strapiombi, i seracchi e i pendii coperti di neve.
SaasFee: il Tour del Monte Rosa continua a stupirci
Il nostro trekking tour del Monte Rosa è davvero un’avventura ricca di sorprese. Merita infatti qualche parola la cittadina di Saas Fee, in Svizzera, che potremo visitare al termine del secondo giorno di cammino. In questo villaggio è proibito l’uso dell’automobile. Le auto vengono parcheggiate fuori dal paese, all’interno del quale è possibile muoversi utilizzando piccoli veicoli elettrici. Ciò è stato stabilito per salvaguardare la pace e la tranquillità del luogo e per tenerlo lontano da inquinamento e rumore.
Il Cervino e i panorami mozzafiato durante il trekking
A farci da compagnia durante buona parte del percorso c’è il Cervino, terza montagna più alta delle Alpi. Le sue impressionanti pareti offrono una vista unica e affascinante, soprattutto al tramonto. Potremo vederlo da vicino, dal rifugio Teodulo, a 3317 metri di quota. Per raggiungere il rifugio percorreremo un tratto in cordata attraverso il ghiacciaio, un’avventura emozionante che sarà premiata da una buona cena a base di piatti tipici e da una vista mozzafiato.
Il trekking Tour del Monte Rosa è un percorso inimitabile, che segue i sentieri antichi dei Walser. C’è un legame indissolubile di storia e natura, qualcosa che sembra rendere un po’ meno irreali le leggende che si raccontano su questi luoghi. Lo vivremo ancora più intensamente nel rifugio Ferraro, a Resy, costruito in perfetto stile architettonico Walser, come tutto il resto del villaggio. La consapevolezza di viaggiare lungo le strade che questi impavidi esploratori percorsero nei secoli passati, in cerca di nuove terre, rende il trekking ancora più affascinante.
La preparazione al trekking e l’acclimatamento
È facile intuire come il Tour del Monte Rosa richieda una certa preparazione atletica e un buon allenamento. Consigliamo, quindi, chi voglia prendere parte al trekking di effettuare abitualmente lunghe passeggiate, specialmente in montagna.L’allenamento non deve essere trascurato. La preparazione atletica si perde rapidamente. Bastano poche settimane di stop per vanificare tutti i benefici che avevamo ottenuto precedentemente.
A quote elevate, inoltre, bisogna tenere presente che le prestazioni fisiche si abbassano: a 3000 metri la pressione dell’ossigeno è del 30% più bassa rispetto a quella sul mare: il corpo inizia a faticare, quindi si tende ad andare più lentamente e a stancarsi prima. L’organismo umano, però, è meraviglioso. Quando si passa del tempo in alta quota, il corpo reagisce aumentando la produzione di globuli rossi e favorendo così il trasporto dell’ossigeno nei diversi tessuti corporei. Questo processo è conosciuto come acclimatamento.
È un’esperienza che ci aiuta a prendere consapevolezza di noi stessi. Ognuno deve conoscere il proprio corpo e soprattutto i propri limiti, accettandoli senza cercare di strafare. Il trekking deve essere un’attività piacevole. Chiedere sempre informazioni alle guide e agli organizzatori è sicuramente la base per poter valutare le difficoltà del percorso e il modo migliore per affrontarlo.