Alagna Valsesia: sulle tracce della tradizione Walser

Alagna ValsesiaIl territorio di Alagna Valsesia racchiude in sé antiche tradizioni e una natura di una bellezza unica e suggestiva. È una delle mete preferite sia per il turismo invernale che per chi voglia vivere la montagna in estate.

Le sue origini sono strettamente legate alle popolazioni Walser di origine tedesca che, intorno al 1300, si stabilirono nella zona formando i primi villaggi. Anteriormente a quella data si trovano solo riferimenti generici nei documenti scritti, che indicano come il territorio dell’attuale Alagna Valsesia fosse occupato da alpeggi estivi, dove i pastori conducevano le proprie greggi per pascolare.

I Walser hanno impresso un’architettura inconfondibile alle frazioni che costituiscono il comune di Alagna Valsesia. Ancora oggi possiamo ammirare i loro ricordi percorrendo le stradine e i sentieri che ci portano verso incantevoli passeggiate nella natura.

La storia di Alagna Valsesia

I Walser giunsero nel territorio, che oggi è occupato dal comune di Alagna Valsesia, dalla vicina Svizzera e dalle valle di Gressoney, in Valle d’Aosta, con cui confina. Furono loro a occuparsi della colonizzazione stabile della zona, recuperando quelli che erano i locali di ricovero dei pastori negli alpeggi, ricostruendoli seguendo la loro particolare architettura. La loro storia si legò così a quella degli abitanti del borgo di Pietre Gemelle, un centro già abitato stabilmente. I Walser furono favoriti nel loro insediamento, in quella che oggi è la Valsesia, dal crescente interesse per i prodotti di montagna e per l’allevamento, all’interno di un processo più grande di crescita dell’economia e degli scambi commerciali.

Le piccole frazioni che si andavano formando rimasero legate alla comunità più grande di Pietre Gemelle, con cui condividevano anche la parrocchia. Man mano che la popolazione aumentava, però, si rese necessario staccarsi dal paese principale, per fornire chiese più comode e facilmente raggiungibili. Si formarono così gli insediamenti di Riva e di Alagna. Quest’ultimo era quello più settentrionale, legato così profondamente ai Walser da richiedere la presenza di un parroco di lingua tedesca.

Le abitazioni Walser ad Alagna Valsesia

Questa è la nascita di una comunità chiusa e molto unita, di cui i segni sono ancora ben visibili passeggiando per Alagna Valsesia. Dallo stile architettonico dei Walser possiamo capire molto di questo popolo e della sua attenzione alla natura e alle tradizioni. Le case erano costruite utilizzando legno e pietra, in un perfetto equilibrio che si fondeva con l’ambiente circostante. Le abitazioni erano generalmente edificate su tre piani. Il piano terra, costruito in muratura e spesso seminterrato, e i due piani superiori in legno, circondati da ampi loggiati.

Gli ambienti interni erano comunicanti e venivano così disposti: al pianterreno c’era un locale destinato alla stalla e al soggiorno, dove la famiglia si ritrovava per le sue comuni attività riscaldata solo dal tepore prodotto dagli animali. Il primo piano era occupato dalla zona notte mentre il piano superiore serviva come fienile e per la conservazione degli alimenti. I grandi loggiati esterni, che rendono facilmente riconoscibili le abitazioni Walser, avevano un’importante funzione. Servivano da “essiccatoio” per il fieno che veniva messo ad asciugare. Il territorio di Alagna Valsesia è infatti caratterizzato da un clima abbastanza piovoso, per questo era troppo rischioso lasciare il fieno a seccare nei prati, una volta falciato.

Cosa fare ad Alagna Valsesia

Alagna Valsesia è il luogo ideale per chi ama la natura e il contatto con la montagna. Dal suo territorio è infatti possibile ammirare lo stupendo lato sud del Monte Rosa, che domina la vallata. Le pendici della montagna sono pronte a regalare intense emozioni a turisti e appassionati di trekking e di sport invernali, nonché bellissime passeggiate con le ciaspole ai piedi.

Ad Alagna Valsesia si potrà respirare il sapore delle tradizioni, sentendo ancora viva l’influenza dei Walser, con il loro bagaglio di usi, costumi e leggende. Il modo migliore per godere appieno della bellezza di Alagna Valsesia e delle vallate circostanti è quello di concedersi una vacanza dedicata alla montagna e alle sue sorprese. Per il pernottamento sono disponibili hotel, agriturismi o rifugi, costruiti in posizioni strategiche lungo i sentieri che portano alle vette alpine.

È possibile organizzare delle semplici passeggiate che hanno come punto di partenza il centro del paese di Alagna Valsesia, per raggiungere le frazioni circostanti, oppure percorsi più impegnativi che prevedono la visita delle frazioni più in quota, dove è possibile immergersi nel vero spirito Walser. La cittadina di Alagna è particolare per il contrasto che si osserva lungo le sue strade: edifici di realizzati con le antiche tradizioni Walser e le più recenti costruzioni di fine ‘800.

Alla fine del XIX secolo la zona visse un periodo di rinascita e rivalutazione grazie ad un’importante attività estrattiva, principalmente di oro, che richiamò molti lavoratori da tutto il Piemonte e non solo. La regina Margherita di Savoia era appassionata di montagna e in particolare di Alagna Valsesia dove trascorreva ogni anno le sue vacanze. Fu proprio lei, il 18 agosto 1893 a inaugurare il rifugio Regina Margherita a 4554 metri di altitudine, sulle pendici del Monte Rosa, che è il rifugio più alto d’Europa.

Vennero costruiti nuovi edifici, alberghi e residence per la ricca borghesia e i nobili che iniziarono a prediligere questa zona per le loro vacanze. I molti abitanti che fecero ritorno ad Alagna Valsesia dopo aver cercato, e spesso trovato, fortuna all’estero, importarono lo stile liberty dalla Francia. Ne venne automatica una fusione con quella che era l’architettura locale, di derivazione Walser. Nacque uno stile particolare, impossibile da trovare altrove.

La montagna intorno ad Alagna Valsesia e il Monte Rosa

Nelle frazioni che si sviluppano intorno ad Alagna Valsesia, è invece ancora predominante l’influenza Walser. A Pedemonte è stato istituito il museo Walser, dove sono custoditi ricordi e oggetti di vita quotidiana delle popolazioni locali, il tutto all’interno di una baita perfettamente conservata. Nella frazione di Ronco Superiore, invece, sono visitabili quattro abitazioni Walser ristrutturate, che nel 2014 a Vienna si sono aggiudicate la vittoria del “Premio per la conservazione del patrimonio culturale“, un riconoscimento della comunità Europea che vedeva la partecipazione di oltre 200 progetti selezionati da ogni parte del mondo.

I percorsi per raggiungere le antiche frazioni sono percorribili a piedi senza troppa difficoltà, anche per famiglie con bambini. In inverno i sentieri possono essere affrontati con le ciaspole. Sarà ancora più divertente vivere Alagna Valsesia prendendo parte a un trekking o una ciaspolata organizzati, incontrando nuovi amici e degustando in gruppo le specialità locali, in uno dei tanti rifugi presenti.

Chi vuole cimentarsi in percorsi più impegnativi, potrà intraprendere trekking e ciaspolate lungo i sentieri di alta montagna, oppure dedicarsi alle arrampicate o allo sci fuori pista: Alagna Valsesia è leader nel settore turistico è offre tante diverse attività sportive per tutti gli appassionati e strutture alberghiere che possono soddisfare le esigenze anche del turista più esigente. Alagna Valsesia fa parte del comprensorio sciistico del Monterosa Sky, che comprende anche la valle di Gressoney e la valle di Champoluc: tre vallate di piste e divertimenti adatti a ogni stagione.

Cosi si mangia e cosa si beve ad Alagna Valsesia

Nei locali e rifugi del comprensorio sarà possibile gustare piatti tipici gustosi, accompagnati da un bicchiere di Nebbiolo, definito il “Re dei vini” non solo per il suo inconfondibile gusto, ma anche per il legame con la famiglia reale sabauda.

La cucina di Alagna Valsesia è legata alle tradizioni Walser. Le ricette sono costituite da prodotti semplici, che derivano dalle attività agricole e di allevamento. Sarà possibile così assaporare ottimi formaggi e salumi, oltre a una gran varietà di piatti a base di polenta, patate e cavoli. Uno dei piatti più classici è l’Uberlekke, uno stufato preparato con carni miste, patate, cavoli e verdure stagionali. Da assaporare in compagnia delle miaccie, un sostituto del pane preparato con un impasto di acqua, farina, latte e uova cotto su speciali piastre roventi.